Terminato il restauro dei passaggi coperti del centro storico: le opere sono state finanziate dalla Fondazione Crsm
I passaggi coperti sono un elemento di forte caratterizzazione del centro storico di San Miniato. Sono arcate imponenti le cui mura portano sulla superficie rugosa i segni e gli stemmi di una storia antica e importante. I principali sono tre: quello delle ex carceri in San Martino che collega via Cesare Battisti a via Aldo Moro, l’arco che da via Conti immette in piazza del Seminario e quello che dalla piazza si apre su via Vittime del Duomo. Tutti e tre – il quarto, più piccolo, in vicolo Borghizzi sarà restaurato in un secondo momento – avevano bisogno di una ripulitura generale. I loro nomi storici sono: la Porta Toppariorum, la Porta della Ruga poi del Comune e la Porta del Fortilizio di San Martino. Oltre a questo è stato portato a termine anche un restauro della conca in via Rondoni. Un progetto da 104mila euro di cui oltre 80mila euro sono stati erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato sempre pronta a sostenere restauri di testimonianze d’arte e di storia che insistono sul territorio: ne sono prova le erogazioni degli ultimi anni per chiese, edifici, opere preziose che erano pericolosamente esposte all’usura del tempo.

Il restauro dei «passaggi» ha previsto azioni di pulizia generale delle superfici in muratura attraverso l’installazione di ponteggi e lavaggio meccanico con acqua e miscele, stuccatura delle fughe dell’apparato murario in mattoni, restauro degli stemmi e delle superfici intonacate, risanamento e recupero di porzioni lapidee e di opere in ferro, pulizia e restauro delle lanterne della pubblica illuminazione, razionalizzazione e manutenzione del sistema di tubazioni ad uso dello scolo delle acque meteoriche e integrazione dell’illuminazione sotto il passaggio di San Martino. «L’intervento è finalizzato al solo recupero e manutenzione della muratura e dell’apparato decorativo in generale – dicono il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l’assessore Marzia Fattori – Sono state condotte analisi dei materiali e dello stato di degrado superficiale, in modo da definire gli interventi utili alla conservazione dei manufatti. La scelta è stata quella di mantenere l’aspetto attuale dei passaggi coperti e restituire a questi luoghi-simbolo di San Miniato un nuovo splendore. Operazione che è stata resa possibile dalla Fondazione Crsm il cui sostegno è stato decisivo».

Oltre all’intervento sugli archi è stato effettuato anche il restauro della conca in materiale lapideo di via Rondoni. Il restauro della conca in pietra si è reso necessario dopo la rottura di una porzione importante del manufatto. L’intervento ha rappresentato l’occasione per restaurare l’antica fontana pubblica che però non è stata riattivata per preservarla vista la fragilità del materiale lapideo.