Il genocidio degli armeni e il successo de “La Masseria delle allodole”
Sala sempre gremita di pubblico per la Festa del Teatro di San Miniato sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Critici da tutta Italia per recensire l’opera.
La Festa del Teatro di San Miniato, uno dei progetti più importanti della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, ha confermato anche quest’anno la sua valenza culturale sul territorio e il ruolo che svolge come appuntamento di alto profilo del teatro italiano. Sulla scena di piazza Duomo, il Teatro del Cielo ha affrontato la tragedia del popolo armeno, il suo genocidio spietato, il Grande Male, come per triste tradizione viene chiamato, e, insieme, la sua storia millenaria e la sua fede, la “resistenza” di questa entità inscindibile: il popolo e il suo credo. L’ha fatto trasformando in teatro il romanzo di Antonia Arslan “La masseria delle allodole”, pubblicato nel 2004 e già diventato un classico. Un’opera che ha avuto anche un successo in chiave cinematografica, nel commovente film diretto dai fratelli Taviani. Con la regia di Michele Sinisi, lo scenografo Federico Biancalani e il drammaturgo Francesco Maria Asselta, e con una decina di ottimi interpreti, “La masseria delle allodole”, ha raccontato una storia insanguinata – il genocidio degli Armeni perpetrato dai turchi durante la Prima Guerra mondiale – che prende corpo nella vicenda di una famiglia, ricostruita dall’autrice sul filo di ricordi dolci e dolorosi allo stesso tempo, a volte allontanati dalla memoria per non doverne sopportare il peso. Attorno a un tavolo si fa festa, i sorrisi, le canzoni, gli auguri, le foto, le danze, allegria, spensieratezza, complicità, il rito di una antica famiglia patriarcale, come di un tempo sospeso sull’abisso che cerca le giuste cadenze per andare avanti: su tutto questo incombe il dramma, improvviso, carico di dolore e di atrocità. Sulla morte e la violenza, solo la speranza e l’amore hanno armi per resistere.
Come tradizione, anche quest’anno, si è svolta la serata della “prima” nella bella cornice di palazzo Grifoni, con gli ospiti accolti da Gianfranco Rossi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, e da Massimo Cerbai, direttore della sede toscana di Credit Agricole che hanno ringraziato la Fondazione Istituto Dramma Popolare per l’organizzazione del Festival e la scrittrice Arslan, presente all’evento. Il tutto a significare l’importanza di una nuova collaborazione sinergica tra gli enti ed a riconfermare il valore del Dramma Popolare, un evento che fa parte della storia della città e del teatro e che, pur davanti ai mutati scenari economici e sociali, continua ad essere custode di una grande storia con gli occhi spalancati al futuro.