Basket come strumento d’integrazione: un “canestro” alla portata di tutti
La Fondazione Crsm sostiene Asd Basket Santa Croce che consente di praticare lo sport anche ai figli delle famiglie meno abbienti
Una scelta che conferma il tratto distintivo di attenzione ai giovani, al sociale, alla crescita del territorio che passa anche per l’inclusione, quella della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, guidata dal notaio Mario Marinella, che sostiene in modo importante l’Asd Basket Santa Croce 2015 messa in piedi da un gruppo di persone che ha questo sport nel sangue: Dante Bulleri, Enrico Pandolfi, Paolo Strozzalupi, Giacomo Bandini, Carlo De Luca, Emilio Strozzalupi, Francesco Mori, Andrea Testi. L’associazione sportiva dilettantistica ha lo scopo di dare la possibilità anche alle famiglie meno abbienti di far praticare ai loro figli un’attività sportiva di grande importanza per la formazione e l’educazione giovanile. «Oltretutto – affermano i dirigenti – in una realtà sempre più caratterizzata dalla multiculturalità lo sport può essere un valido, sano e corretto strumento di integrazione a partire dai più giovani».
La società sportiva, oltre alla Fondazione Crsm, ha trovato sostegno nel Comune di Santa Croce e nella Toscolapi, una grande realtà industriale che ha fatto dell’impegno sociale un fiore all’occhiello con risultati importanti e lusinghieri. Così dopo aver attrezzato la palestra Banti con due nuovi canestri sono stati avviati i primi corsi per i ragazzi nati nel 2000 e nel 2004. L’adesione è stata da subito numerosa e ora ci sono già 50 atleti, per lo più di origine straniera, che si allenano e giocano nelle file dell’Asd Basket Santa Croce 2015.
L’obiettivo è quello di crescere ancora come numero di iscritti e di corsi di minibasket, fino alla concretizzazione di un servizio di doposcuola per aiutare i ragazzi anche nel percorso scolastico. «Per noi – aggiungono i dirigenti – è un grande riconoscimento avere l’appoggio di importanti istituzioni che con convinzione e sensibilità partecipano all’idea di rendere fruibile a tutti lo sport, utilizzandone le grandi potenzialità per promuovere quei valori che per i giovani sono indispensabili, per una crescita positiva che non sia solo fisica ma soprattutto umana e sociale».